sabato 28 marzo 2015

Sarrìa

La tappa di oggi non prevede particolari difficoltà:  in poco più di 25 km ci permette di arrivare a Sarrìa, ultima cittá importante del Camino a più di 100 chilometri da Santiago.
La nostra idea, per oggi, è quella di lasciare per un pò il percorso storico del Camino che si sviluppa verso San Xil, Montán, Fontearcuda, Furela, Pintìn e Calvor e seguire la variante che conduce al Monastero benedettino di Samos, pur sapendo a priori che la nostra scelta, non seguita dalla massa degli pellegrini, avrebbe aggiunto circa sette chilometri in più di cammino.
Alle 07.45 circa, uscendo da Triacastela, abbiamo preso la deviazione a sinistra e abbiamo mosso i primi passi su asfalto, lungo la statale che segue il percorso sinuoso del Río Oribio: poco dopo San Cristovo do Real ci siamo inoltrati in un boschetto su sterrato. La scelta si è rilevata fin da subito azzeccatissina non solo per i saliscendi continui tra prati verdi irrorati da ruscelli limpidissimi, ma anche per la possibilitá di attraversare abitati rurali quasi del tutto abbandonati, semplici nella loro geometria ma fieri per un passato dignitoso. Colpiscono parecchio i cimiteri che si trovano lungo il sentiero: piccoli ma con realizzazioni funerarie di gran pregio.
Rallentando il passo non si sente altro che il rumore del bastone e lo scrosciare dei rivoli d'acqua.... si assapora il silenzio in tutta la sua grandezza. Un silezio da meditazione: quello dei grandi pensieri... delle riflessioni interiori... delle scelte...
Dopo tre ore di passo tranquillo arriviamo al Monastero di Samos: lo scorgiamo dall'alto. E' veramente maestoso.
Qui devo fare un inciso estemporaneo: da quando siamo arrivati in Spagna, le macchine italiane che abbiamo incrociato sono state poche (neanche una decina): a Samos, invece, ne abbiamo invece molte tra cui una Fiat 850 ed una Fiat 600E... che grande passato!
Il monastero è uno dei più importanti del paese iberico ed uno dei più antichi d'Europa (secolo VI). Fu abbandonato due volte: durante l'invasione musulmana e l'occupazione napoleonica. Di stile rinascimentale e barocco, è stato un importante centro per i pellegrini.
Usciti dal monastero, entriamo in un bar per un caffè ... scorgo nella vetrinetta dietro il bancone una empanada meravigliosa e decido di prenderne un trancio: la signora mi serve una mattonella 40 x 40 di pizza cotta al forno ripiena di cipolle e acciughe.... chino il capo in segno di resa incondizionata!
Ristorati nell'anima e nella pancia, riprendiamo il cammino: il sentiero si arrampica dolcemente tra le colline per poi scendere facilmente verso i prati.
Dopo  qualche chilometro  incontriamo due maialini portati al pascolo da un cane e, in lontananza, da un vecchietto simpatico. Sorridiamo per l'insolita esperienza e ci scherziamo anche sopra ... ma l'imprevisto lo peschiamo due curve più avanti: due maialini ed una scrofa stanno percorrendo il sentiero in senso contrario e appena  si accorgono di noi, lei, la maiala, ci carica. Vista la situazione saltiamo sul terreno sopraelevato alla destra del sentiero: lei, sempre la maiala, ci segue e le cose si mettono male...fortunatamente la cavalleria arriva in nostro aiuto.. il cane pastore, tornato indietro, distrae l'animale che girava attorno a Davide. Lui riesce a divincolarsi e a tornare sul sentiero... gli animali lo seguono e così anche io ... ho quindi avuto margini di manovra anche se per poco: l'allegra famiglia si ferma in mezzo al sentiero... dovevo passare...come fare? L'intervento del cane aveva calmato le acque.... decido quindi di passare facendo il vago e mi incammino con fare tranquillo... la maiala, inbece, aggira il cane e mi punta... impugno il bastone ma lei è brava a circuirlo ed a piazzare il muso vicino alla mia natica sinistra.... appena ho visto la bocca aperta e i denti bianchi, ho ingranato la marcia per uno scatto affardellato sui  200 metri che neanche Mennea ... pronto a controllare eventuali ferite o fratture dopo, con calma... A fine corsa mi sono voltato: l'acerrima suina aveva rinunciato a seguirmi....  fiuuuu...
Ritrovo il mio passo.... e dopo un pò ci ridiamo pure sopra....
L'episodio ci ha fatto percorrere il tratto mancante con piú leggerezza.... ma spesso mi voltavo indietro.... A Calvor incrociamo il cammino principale e dopo pochi chilometri entriamo a Sarrìa, ma non prima si essere superati da una quinducina di bambini in bici che gridavano " buoeeeenncamiiiinoooo".

Sarria: cittá strana, grande e attiva ma allo stesso tempo fatiscente ed abbandonata. Negozi vuoti, in vendita o falliti.... che fanno da intermezzo a negozi pieni di gente e di luci.

Notiamo un alto numero di pellegrini in arrivo... strano.. a Triacastela non c'erano...ma poi vedendo che erano freschi come delle rose capiamo.... la Compostela viene consegnata, come giá vi dissi nell'apposito post, a coloro che effettuano cammino almeno negli ultimi 100 chilometri.....

Anche per oggi i giochi son fatti: si conclude la prima settimana di cammino....

Sono fuori dal mondo quotidiano: stamattina ho avuto difficoltá nel capire se fosse venerdì o sabato... e quale numero ci fosse sul calendario... potenza del cammino...

'Notte....