martedì 17 marzo 2015

Equipaggiamento

Il mio zaino è enorme! Un 60 litri nero-blu-grigio extralarge. Una station wagon acrilica che mi fa da casa … in definitiva un camper portatile …. e come un camper che è tappezzato di adesivi a vanto personale per posti in cui è stato, così il mio porta soma è customizzato con le patch dei pellegrinaggi fatti. No, non fatevi brutte idee, soprattutto voi, professionisti del trekking e dei cammini: sebbene la stazza utile possa superare tranquillamente i 20 chilogrammi diventando eccessiva ed inutile, ho fissato il peso a circa 9 chili, meno della metà. 


pronto!
Una giusta compensazione tra quanto vorrei portare con me e tutto ciò che è strettamente necessario: spalle e piedi non urleranno dopo pochi chilometri.

Diverse volte ho pensato di sostituirlo con un più conveniente 40/45 litri .. ma oramai mi ci sono affezionato:  troppi ricordi e poi se trasferissi le patch, lo zainone diventerebbe un’enorme prugna floscia gettata in un angolo del garage … che amarezza…….  Quindi via … un passo dopo l’altro.

Dopo aver fatto un paio di considerazioni sul periodo (tecnicamente è ancora inverno) e sul tempo (Castilla più fredda ma Galizia più piovosa), la mia essenzialità alla fine consiste in:
  •  sacco a pelo tecnico (o°C-10°C) di misure ridottissime;
  • poncho per le giornate di pioggia pesante, da calzare su persona e zaino stile gobbo di Notre Dame;
  • coprizaino di nylon leggerissimo con cui incellofanare [1] lo zaino nei giorni di pioggerella fine fine che ti lascia ammaccato per parecchio;
  • sacchetto farmacia: 1 antinfiammatorio (e dico 1 di numero!), 1 antipiretico, 1 antidiarroico, qualche aspirina, cerotti da vescica, burro cacao, crema mani (che per i piedi va benissimo), betadine;
  • sacchetto con spazzolino, dentifricio, bottigliette di shampoo (tipo albergo) da consumarsi durante il cammino (così mi alleggerisco giorno dopo giorno), salviette umidificate e un rotolo di carta per fax improvvisi (quando scappa scappa!), 1 rasoio uso e getta, 1 saponetta, 1 ago con filo per bucare le vesciche… ah dimenticavo tappi per le orecchie;
  • sacchetto pronto impiego: cordino di circa tre/quattro metri dello stesso colore dei lacci degli scarponi (sia per sostituire lacci rotti, sia per stendere i panni), alcune spille da balia da usarsi al posto delle mollette, una forbicina,  due/ tre sacchettini scalda mani da buttare nel sacco a pelo in caso di freddo intenso, ciabatte in gomma leggerissime;

  • Bordone: e no, a questo giro non carico in aereo il mio bordone preferito. Questa volta la verga d'avellano con la croce di Santiago resta a casa per incompatibilità economica con la compagnia di bandiera che vanta di essere a basso costo … ripiegherò su un comodo e leggero bastoncino telescopico;
  • sacchetto in plastica (contro l’umidità) contenente: 1 pantalone zip-off, 2 calzettoni da trekker, 2 slip tecnici, 2 t-shirt tecniche, 1 camicia di flanella modello adunata degli Alpini, completo termico per dormire, asciugamano tecnico taglia media e asciugamano tecnico formato francobollo per uso veloce, 1 kway con cappuccio, guanti e scaldacollo, 1 pile;
  • ultime cose: 1 borraccia, telefonino e carica batteria, cuffiette, credenziale, penna, block notes per appunti, pocket camera (ma quanto rimpiango la reflex ... purtroppo pesa troppo e l’acqua della Galizia potrebbe essere nefasta), occhiali da sole, carta d’identità e tessera sanitaria, guida del cammino, lampadina frontale, portafogli, biglietti di viaggio.  
Basta, è più che sufficiente. 

Non sto attraversando i deserto del Sahara: se avessi bisogno di altro a Leòn, Astorga, Ponferrada e nelle città che attraverserò, potrò rifornirmi di quanto ho bisogno.

E poi confido sempre nella Provvidenza (funziona! già provato... fidatevi...) e nel mio compagno di viaggio (spero).....





(1)   Esiste come verbo! Io incellàfono, tu incellàfoni… mi puoi incellofanare lo zaino? Che? Incèllofanamelo!Già mi serve la xamamina per digerire sta quadrisdrucciola